Artigianato

Nel corso del XX secolo, ogni centro del territorio ha avuto modo di incrementare il proprio rapporto con le tradizioni produttive locali dando nuovo impulso al settore dell’artigianato, la cui produzione è stata a lungo legata alle attività produttive.

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Descrizione

Nel corso del XX secolo, ogni centro del territorio ha avuto modo di incrementare il proprio rapporto con le tradizioni produttive locali dando nuovo impulso al settore dell’artigianato, la cui produzione è stata a lungo legata alle attività produttive principali del territorio: l’allevamento e l’agricoltura. Dopo un periodo di profonda crisi è iniziata, infatti, per questo settore una nuova fase espansiva dovuta in gran parte allo sviluppo del comparto turistico. La produzione artigianale del Monte Acuto che ha avuto maggiore risonanza in questi anni è quella legata alla lavorazione del ferro Alla lavorazione del legno (Berchidda e Buddusò) si deve la produzione di mobili e manufatti vari. Un contributo importante nel rilancio e nello sviluppo dell’artigianato viene anche dall’uso del sughero per la produzione di oggetti e utensili per la casa (Alà dei Sardi e Berchidda), delle fibre vegetali per la produzione di cestini in canna e soprattutto dall’utilizzo del granito che non solo viene usato per la produzione di piccoli soprammobili ma anche per la realizzazione di opere d’arte. A partire dal 1985, infatti, si svolge a Buddusò il Symposium Internazionale di scultura sul granito (già Biennale Internazionale di Scultura ed Intaglio del Legno) che ha trasformato il paese in un vero e proprio museo all’aperto meta di turisti e visitatori.

Lavorazione del legno
Come è noto il corredo di mobili della casa tradizionale era di norma ridotto all’essenziale. In questo quadro la cassapanca era forse il pezzo più importante usato per conservare manufatti tessili, capi di abbigliamento e altri oggetti di pregio. Nella costruzione e nella decorazione e intaglio con motivi floreali, zoomorfi e geometrici eccellevano gli artigiani del legno di Buddusò. Centro nel quale anche oggi è fiorente questo artigianato.
Il legno intagliato e decorato erano anche gli arnesi di cucina (mestoli e cucchiai) e quelli usati per la panificazione domestica che nella società tradizionale facevano parte del corredo matrimoniale della donna.

    
Indirizzi utili

Alà dei Sardi
•    Falegnameria di Corda Salvatore via Umberto I tel. 079 723047

Berchidda
•    Errebi Nuova Falegnameria Artigiana di Roberto Brianda Viale Stazione, Tel. 079 703233
•    Falegnameria Fresu di Gian Franco Fresu Viale Stazione 1, Tel. 079 704193, fax 079 704193
•    Falegnameria Argiolas Pino Loc. Lichittu, tel. 079 763321
•    Falegnameria Artigiana Fadda & Fadda, via Cagliari 3, tel. 079 763127
•    Falegnameria Galleu Giampaolo, via Cagliari, tel. 079 73296

Buddusò
•    Falegnameria Marrone Circonv. Nord Tel. 079714535 Fax 079714535 | marronecrea@yahoo.it
•    Falegnameria Soro Antonio Via S. Lucia Tel. 079715203
•    Falegnameria Artintaglio di Solinas Mario Renzo Via Fodde, 10 Te. 079714043 Fax 079714043 | info@artintaglio.it | www.artintaglio.it
•    Falegnameria di Fodde Francesco Via S. Lucia Tel. 079715203
•    Falegnameria Solinas G. Antonio via Ozieri,7 Tel 079714404 Cell. 3493993097/ | albalafalegnameria@tiscali.it
•    Falegnameria Satta Giuseppe Via della Madonnina Tel. +39 340/3697510 | info@giuseppesatta.com | www.giuseppesatta.com 
•    Falegnameria Artigiana di Taras Gianpaolo Via N. Bixio Tel. 3488127399 | g.taras@tiscali.it

Oschiri
•    Falegnameria Langiu Salvatore, Via Migheli
•    Falegnameria A.R.C. Legno srl Viale Italia n. 27 Tel. 079/734290 Fax 079/732247 | arclegno.srl@tin.it
•    Falegnameria Langiu Pasqualino, Via Giordano 6, tel. 079 733521
•    Falegnameria Lineaarredo di Putzu Antonio, reg. S'Utturu, 079 733174
•    Falegnameria e comm. mobili per arredamento, Via Marconi 23, Tel. 079.734398 - Fax.079.732275 | meloniarredamenti@tiscali.it | www.meloniarredamentioschiri.com
•    Falegnameria Sechi Francesco e Agostino, reg.sa Tanca Noa, tel. 079 734290
•    Falegnameria Saiu Tullio reg. S'Utturu, tel. 079 732191

Padru
•    Falegnameria di Addis Giuseppe, Via Sassari 3, Tel. 078945784
•    Falegnameria di Cocco Michele, Via Roma Tel. 078945707
•    Falegnameria di Nieddu Mario, Loc. Baddevera Tel. 078953896

 

Tessitura

L’intreccio
Gli intrecci in fibre vegetali vantano un’arcaicità che altri aspetti dell’artigianato spesso non possiedono. Le tecniche di lavorazione e le forme spesso sono patrimonio comune di contesti socio-culturali anche distanti fra loro. I differenti materiali utilizzati per la realizzazione dei contenitori intrecciati, come anche le forme, denunciano l’impiego cui nel passato erano destinati i contenitori. Intrecci realizzati con canne spaccate, polloni di olivastro, mirto, salice, anagiride fetida o di altri arbusti spontanei, generalmente erano di competenza maschile e venivano utilizzati per contenere e trasportare prodotti dell’attività agro-pastorale e della pesca. Contenitori di palma nana, di giunco, di asfodelo, indispensabili nelle varie fasi della panificazione domestica soprattutto, ma anche per altre attività, erano invece quasi sempre di competenza femminile e rappresentavano una componente rilevante del corredo domestico. Era comunque in entrambi i casi un artigianato diffuso spesso di tipo individuale (contadini e pastori producevano direttamente i manufatti di uso quotidiano quali cesti e funi), anche se non mancavano le figure artigianali che dell’intrecciatura e di costruzione di manufatti intrecciati facevano attività professionale esclusiva.
 
La tessitura
L’artigianato tessile, che generalmente veniva esercitato dalle donne a livello domestico nei ritagli di tempo lasciati liberi dagli impegni della casa, era fino alla prima metà del 1900 abbastanza diffuso in tutti i paesi del Monte Acuto, anche se in modo non omogeneo.
Veniva utilizzata in primo luogo la lana della pecora ma anche il lino coltivato nell’ambito della rotazione colturale cui erano sottoposti i terreni agrari.La produzione tessile era indirizzata principalmente alla manifattura di tessuti occorrenti al consumo familiare in quanto la famiglia tendeva a produrre al suo interno quanto occorreva nella vita quotidiana: lenzuola, coperte, copriletti, bisacce, sacchi, tessuti di lino per la casa, ma soprattutto tessuti per l’abbigliamento. L’orbace con ordito e trama in lana era il tessuto più diffuso e dopo la follatura era usato per la confezione di capi di abbigliamento.Tutti gli strumenti utilizzati nelle operazioni preliminari di preparazione delle fibre sia animali che vegetali sono manuali. La pettinatura della lana veniva eseguita con scardassi, la filatura con rocca e fuso, la formazione della matassa con l’aspo e infine la tessitura con il telaio orizzontale di legno. Tutti gli strumenti venivano prodotti dall’artigiano locale che utilizzava materie prime reperibili sul posto.
   

 

Pagina aggiornata il 15/12/2023